“L’impresario delle Canarie” è un intermezzo di quel Domenico Sarri, musicista tanto acclamato al suo tempo, da ricevere l’incarco di inaugurare il Teatro San Carlo il 4 novembre 1737 con “Achille in Sciro”.
Dal 15 settembre alle 21 il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto mette in scena al Teatro Caio Melisso, con la regia di Giorgio Bongiovanni e Pierfrancesco Borrelli sul podio, “L’impresario delle Canarie”.
L’intermezzo, come prassi del tempo, venne seguito tra gli atti di un dramma serio, “Didone abbandonata” dello stesso Sarri, il 2 febbraio 1724, al Teatro di San Bartolomeo in Napoli, in periodo austrriacom quindi, e le cronache ci informano della presenza in sala del vicerè che “andò a divertirsi”.
«Il genere del metateatro che troviamo in questo intermezzo di Sarri ha una storia lunga più di un secolo – racconta Roberto De Simone che aggiunge a proposito del “teatro nel teatro” – In questo intermezzo è presente una tematica molto gradita nel ‘700, al centro dell’attività culturale di tutta Europa: il tema comico, una moda che ha tutti gli aspetti del costume e che culminerà ne Il teatro alla moda di Benedetto Marcello»
Sulla scena e in buca ci saranno giovani artisti del Lirico di Spoleto: Zdislava Bočková, Noemi Umani (Dorina), Paolo Ciavarelli (Nibbio), Giorgia Fagotto Fiorentini (Lisetta). L’Ensemble strumentale è composto da Diego Moccia maestro al cembalo, Giacomo Coletti violino I, Margherita Pelanda violino II, Roberta Palmigiani viola, Matteo Maria Zurletti violoncello, Andrea Cesaretti contrabbasso, Irene Corgnale, flauto. Repliche sabato alle 21 e domenica alle 16.
Mariapaola Meo