La natura vulcanica delle isole del golfo di Napoli e dei Campi Flegrei nostre terre è da millenni croce e delizia delle popolazioni che le hanno abitate, amate, coltivate, arricchite di opere d’arte.
I recenti eventi hanno gettato un in gran parte ingiustificato terrore che ha scoraggiato visitatori e ospiti dell’isola di Ischia che, come tutta l’area non a caso definita flegrea, è oggetto di movimenti sismi di origine vulcanica che nel corso di millenni non hanno mai arrecato danni alle costruzioni ben realizzate, ne sono prova anfiteatri, ville romane, templi, perfettamente conservati.
Il fuoco della Terra va rispettato, non temuto; d’altra parte il calore che scalda le falde delle Isole e dei Campi Flegrei è così amorevole da prendersi cura dei nostri malanni e dei segni del trascorrere del tempo sulle nostre membra, zampillando in acque e fanghi termali.
È in questo clima che non vuole cedere all’autunno, bensì dare segno di rinascita a seguito dei recenti eventi che hanno scosso la nostra popolazione, che la scogliera di Lacco-Ameno di Ischia ospiterà, il prossimo 1 settembre, un recital operistico che vedrà la partecipazione del soprano Miriam Artiaco, del mezzo-soprano Daniela Innamorati e del tenore Enzo Peroni, accompagnati da Fabiana Sirigu al violino, Luca Improta alla viola, Mauro Faggiani al violoncello, Luca Sartori al clarinetto e Giovanni Imparato al pianoforte.
Il programma ruota intorno al tema del mare e, come potrebbe diversamente, dell’amore; La Leggenda del pianista sull’oceano di Morricone, la Barcarola di Offenbach, la sensualità di Carmen di Bizet, l’ironia del Puccini buffo di Gianni Schicchi, fino a i immortali melodie di Tosca e le struggenti liricità di “Samson et Dalila” di Camille Saint-Saëns e di “Adriana Lecouvreur” di Francesco Cilea.
Notte insonne, non di paura mi di sfida vincente è quella cantata in “Nessun dorma” da Turandot di Puccini.
La canzone napoletana trova piena accoglienza in un programma internazionale con “’A vucchella” di Francesco Paolo Tosti su lirica di D’Annunzio e di “’O marenariello” , di “Passione”.
Inno ad una spensieratezza in tempi difficili, si ascolterà “Voglio vivere così “ e “Non ti scordar di me”.
La Mitteleuropa che ama l’Isola Verde si ritroverà nelle note della “Danza Ungherese n.5” di Johannes Brahms e nelle celebri e danzanti note di “Tace il labbro” da “La vedova allegra di Franz Lehar.
Il mare ispira anche un brano dei nostri giorni composto da Zucchero Fornaciari, Giampiero Felisatti e Gloria Nuti per la voce particolarissima di Andrea Bocelli:“Il mare calmo della sera”.
La conclusione, ma siamo certi ci saranno molti bis, sarà affidata a “’O sole mio” di Capurro Di Capua e di Alfredo Mazzucchi.
Ischia è davvero L’Isola che c’è.
Emma Amarilli Ascoli