Nella Fiera d’Oltremare quest’anno il motto insistente è “o si Naviga o si affonda, certamente non si galleggia solo” … Alla fine la scommessa di rilanciare il diporto nautico ALLA GRANDE con oltre 400 barche tutte da vedere, con i grandi marchi (Rizzardi e Azimut in testa) che si ritemprano all’ombra del Vesuvio, sembra proprio vinta, anche per i più increduli, pessimisti, critici, insomma quelli del fatalismo nostrano ereditato dalla notte dei tempi.
Il Salone NAUTICSUD 2017 dal 18 al 26 febbraio 2017 presso la Fiera d’Oltremare di Napoli, dopo 9 giorni di gloria, con decine di migliaia di visitatori, ansiosi di calpestare coperte di sofisticati multimateriali, meno ingenui di anni lontani, quando ci si accontentava di un 32 piedi acconciato alla meglio, per somigliare alla barche impossibili dei facoltosi.
E invece no, la barca del ceto medio, a sorpresa, fa capolino tra gli stand ma di classe questa volta ne ha da vendere, eccome!
La Cranchi-marchio-storico ancora una volta precede i tempi, o forse ripassa un tempo ritrovato che nulla ma proprio nulla ha da invidiare ai barconi dei sogni-noiosi di quelli che possono, beati loro, in un’Italia neo-medioevale così divisa tra sultani, maragià, califfi, di varia estrazione, che a più riprese si ostinano a devastare il belpaese …
Comunque, dicevo, in medio stat virtus, che ci crediate o no, c’è un po’ di gente seria che ha ancora voglia di puntare sulle classi medie.
Allora salgo su questo incredibile Z35 CRANCHI e quasi non riesco più a scendere, considerando la qualità razionale del reperto che costa quanto un discreto quartino napoletano, intorno ai duecentomila euro o giù di lì!
Quasi non ci credo e già immagino pulsanti acquirenti pronti a rinnovare il mutuo pluridecennale per godersi un angolo di mare di qualità, davvero.
Ammetto ho anche visitato l’Incredible 55 Rizzardi, il 55S e Magellano 53 Azimut, eppure avevo ancora negli occhi lo “zenzero cranchi” bianco perlaceo, come una pallida furbissima seppia pronta a schizzare altrove e in economia soprattutto.
Sarò un romantico, già da tempo ormai festeggio compleanni da semi-anziano, ma non rinuncio a riconoscere un prodotto vincente, frutto di sana ricerca non solo nel progetto ma anche e specialmente nei sistemi di produzione che CRANCHI ha saputo affinare proprio dopo la tragica crisi del 2008!
Ma “addore” di classe media c’è in tutto il salone, basta cercare meglio tra le pieghe, riemerge ovunque il suddetto “tempo ritrovato” e si sogna anche meglio, credetemi, lontano dai sontuosi lussi che ancora appagano i fatui innominabili del jet set.
Raccogliamo, ossequiosi, un po’ di interviste tra i cantieri partenopei, in particolare Gagliotta, Motonautica Vesuviana e Fiart, devo dire con toni diversi, molto ci prende la lady di ferro dei gommoni meridionali doc, con una filosofia da media impresa familiare votata al sacrificio, dato il ben noto contesto territoriale, ma ferma nei suoi propositi di costruire un prodotto di qualità investendo su ricerca e marketing.
Orgogliosi di aver riportato la manifestazione del NAUTICSUD dopo quattro anni di assenza Motonautica Vesuviana affermano: “Siamo la ANRC sezione Campana e insieme alla Fiera d’Oltremare è il secondo anno che organizziamo il NAUTSUD dopo quattro anni di fermo, abbiamo rilanciata la manifestazione e attendiamo fiduciosi un successo superiore a quello dello scorso anno. In questa edizione vi è la presenza di molte barche e molti cantieri importanti e siamo tutti contenti e fiduciosi. La scommessa di riportare in auge il NAUTICSUD nasce soprattutto da una consapevolezza che quando gli operatori possono operare da soli, quindi contenendo costi e organizzando secondo le proprie necessità, si possono raggiungere grossi risultati. Siamo noi stessi ad organizzare la fiera e questa modalità sta creando un interesse a carattere nazionale proponendo il NAUTICSUD come fiera del Mediterraneo.”
E la soddisfazione emerge anche dalle parole del cantiere Gagliotta che affermano di aver vinto la scommessa con la nuova organizzazione del NAUTICSUD: riportare al salone i veri appassionati di mare, e il trand positivo si è visto subito sin dalla giornata inaugurale. “Napoli resta la vera città di mare d’Italia di appassionati, come diceva anni fa il giornalista Giulio Gherardini Venezia usa il mare come strumento per difendersi, i genovesi la domenica vanno a funghi, il napoletano passeggia sul lungomare, e i piatti di mare d’Italia appartengono tutti alla tradizione napoletana.”
Alla fine navigar ci è dolce in questo mare e il piacere del fatto ci invade, curiosi passiamo e ripassiamo negli stessi luoghi e ogni volta scopriamo qualcosa di nuovo che prima non avevamo notato…
Certo si potrà fare di meglio in futuro ma la strada è tracciata ormai, perseverare bisogna, la saga del NAUTICSUD si è rinnovata, gli eroi sono anche cambiati e altre storie bussano alla porta per farsi ascoltare da chi ovviamente ne ha davvero voglia eh!
Mimmo Russo