La purezza del tratto è dentro i quadri di Antonietta Innocenti, artista di Foligno diplomata all’Accademia delle Belle Arti di Perugia che ‘per sbaglio’ ha dipinto qualche paesaggio e per scelta ha approfondito il tema della figura femminile, diventata poi nucleo fondante il suo universo creativo. Una precoce sensibilità artistica si presagiva fin da giovanissima, quando dipingeva a tempera i manifesti dei film in programmazione nelle sale del cinema gestito dal padre esponendoli in una bacheca pubblica nel centro cittadino. O quando ventenne disegnava con acuta ironia bozzetti umoristici ed eleganti, ritraendo il ceto borghese del tempo, gli anni ’60 e ’70 le servirono invece per addensare il nucleo dell’ispirazione, coagulando eredità accademica e ricerca espressiva, a servizio di una maturazione artistica molto intima e personale.
Un itinerario pittorico che Antonietta Innocenti esprime ancora oggi con immutata curiosità intellettuale, Salerno dedica alla raffinata pittrice umbra una mostra antologica che si inaugurerà il 21 aprile 2017 a Palazzo Fruscione, in esposizione 250 opere distribuite su quattro piani espositivi. Il taglio del nastro è affidato a Philippe Daverio, storico e critico d’arte, volto noto al grande pubblico che lo ha scoperto come autore e conduttore di fortunati programmi televisivi, uno per tutti Passepartout in onda su Rai 3 dal 2002 al 2012.
Rita Rocconi è la responsabile del progetto espositivo, una imponente retrospettiva che rappresenta il percorso artistico di una vita dedicata all’arte, con opere che partono dal 2000 ad oggi ed incursioni nei decenni precedenti ’60, ’70, ’80 e ’90. In esposizione anche acquerelli, manifesti per il cinema, ceramica, disegni umoristici, segno di versatilità espressiva che fanno di Antonietta Innocenti interprete raffinata di sperimentazioni e linguaggi artistici variegati. Una curiosità artistica che matura con l’affondo nella tecnica, nella conoscenza del disegno e nello studio del colore, esprimendo una vocazione autentica e necessitata.
La pittrice dal 2000 in avanti si concentra sull’immagine femminile per coglierne, in una pittura di luminosità ovattata quanto di energico pigmento, una riflessione onirica ed esistenziale. La donna, ritratta per intero o nei particolari, sempre catturante per lo sguardo, è contemplazione che contagia con enigmatici interrogativi, una geografia di forme che si appressano alla rivelazione mai del tutto realizzata. Sensuali ed eleganti, seduttive e misteriose, consapevoli e volitive, l’universo femminile della pittrice non si sottrae ma pone interrogativi, restituendo a queste ‘creature’ un senso di dignità e assoluta bellezza, non solo valore estetico ma anche interiore. Corpi fisici e psicologici pronti a turbare le convenzionali certezze di chi guarda ma anche a rimandare quell’armonia tra corpo e pensiero che si vorrebbe mai persa, la ricercata astrazione della figura nelle opere più recenti è infatti dimensione femminile più corporea e consapevole. Una mostra ricca e da vedere, che promette emozioni non soltanto visive, nel segno della bellezza dell’arte. L’evento è promosso dal Comune di Salerno in collaborazione con il Club Soroptimist di Salerno con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti e il sostegno dell’azienda Elève, l’apertura è fino al 24 maggio, gli orari d’ingresso 11.00-14.00 e 16.00-20.00.
Marisa Paladino