«Elektra» al San Carlo: espressionismo e mito nel lavoro di Richard Strauss

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Al Teatro San Carlo ricomincia la programmazione dal prossimo 27 settembre con Elektra di Richard Strauss, dramma  su Libretto di Hugo von Hofmannsthal tratto da ‘Elettra’ di Sofocle, in scena fino al 3 Ottobre.
In palcoscenico Ricarda Merbeth nel ruolo di ElektraEvelyn Herlitzius in quello di Clitemnestra, Elisabeth Teige in quello di Chrysothemis. Aegist è interpretato da John Daszak, Orest da  Łukasz Goliński. Insieme ai solisti protagonista l’orchestra del Teatro San Carlo diretta da  Mark Elder e il Coro del Massimo napoletano preparato dal maestro Fabrizio Cassi.
La confidente sarà interpretata da Chiara Polese, Giuseppe Esposito darà voce al Tutore di Oreste, Anna Paola De Angelis ricoprirà il ruolo dell’Ancella delle strascico; La sorvegliante avrà la voce di Valeria Attianese; le cinque ancelle saranno Antonella Colaianni, Valentina Pluzhnikova, Arianna Manganello, Regine Hangler, e Miriam Clark; un giovane servo sarà Andrea Schifaudo, Simonas Strazdas sarà Un vecchio servo; le sei serve saranno  Lucia Gaeta,  Franca Iacovone, Linda Airoldi,  Sabrina Vitolo,  Takako Horaguchi e Deborah Volpe.

Klaus Michael Grüber firma la regia  avvalendosi di scene e costumi disegnati da Anselm Kiefer. Il design delle luci è stato progettato da Guido Levi.
Il lavoro, dal taglio nettamente espressionista, composto nel 1909, è stato scritto per un’orchestra estremamente nutrita, rispettando i canoni del gigantismo sinfonico in voga al tempo della sua nascita. Aspre le dissonanze e accese le sonorità, che spesso fanno da protagoniste travolgendo le voci dei solisti.
L’allestimento risalente al 2003 e ripreso dal San Carlo nel 2017, ha ricevuto il premio Abbiati. Biglietti ancora disponibili on line  e al botteghino

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