Andy Warhol ed i principali protagonisti della stagione artistica nota come della Pop Art, capace di segnare gli indimenticabili primi anni della seconda metà del Novecento, sono in esposizione nella mostra “Andy Warhol – The age of freedom” allestita presso il Centro Culturale A. Bafile di Caorle (Ve) dall’11 giugno al 3 settembre 2023.
La mostra, grazie alle sinergie tra l’Amministrazione Comunale e l’agenzia MV Arte di Vicenza, si presenta particolarmente ricca di opere del genio di Pittsburgh, ben oltre 60 le opere in esposizione, selezionate dal curatore Matteo Vanzan insieme alle opere dei principali protagonisti che segnarono il panorama artistico culturale internazionale dopo la stagione Informale quali Robert Rauschenberg, Roy Lichtenstein, Joe Tilson, Robert Indiana, Mario Schifano, Mimmo Rotella, Tano Festa, Franco Angeli e molti altri.
La testimonianza maggiore di quell’epoca è affidata comunque ad Andy Warhol ed alle sue opere, un genio artistico che seppe imprimere all’arte un’estetica del tutto nuova avvalendosi di strategie di comunicazione innovative.
In esposizione, tra le altre, le sue celebri opere dedicate a Marilyn Monroe, Mao Zedong, Flowers, Dollari, Campbell’s Soup e Interviews, mentre il curatore sottolinea come la mostra sia l’occasione per raccontare «…la storia intensa di un mondo fatto di comunicazione e genialità, business e consumismo nel ruolo centrale di una Factory divenuta punto catalizzatore dell’establishment artistico americano. Warhol, infatti, non rappresenta solamente la superstar del mondo dell’arte e del mercato che tutti conosciamo, ma è l’immagine di un uomo dal volto sensibile e timido che si è trasformato in uno sperimentatore dalle esplosive capacità comunicative».
È la città di Pittsburgh in Pennsylvania a dare i natali ad Andy Warhol il 6 agosto 1928, l’artista morirà a New York il 22 febbraio 1987. Figlio di immigrati cecoslovacchi, seppe fare della provocazione e dell’ironia il suo originale modus operandi, creando una vera e propria filosofia, fatta di aforismi e cortometraggi, nella quale l’artista si trasforma in una macchina di riproduzione seriale, costantemente affascinato dalla ripetizione ossessiva di un’azione, solo in apparenza fine a sé stessa, in realtà una maniera per sottolineare che tutto ciò che guardiamo è di volta in volta degno di una diversa attenzione. Andy Warhol sarà un’artista poliedrico, pittore, grafico, scultore, produttore cinematografico e televisivo, lavorerà con film, fotografie, serigrafie, grafiche, fumetti, individuando dei temi di cui saprà cogliere l’intento essenzialmente iconico.
La sua America, ricca di stimoli e di contraddizioni, viene raccontata attraverso le grandi serie tematiche che hanno caratterizzato tutta la sua produzione, rendendo possibile una rivisitazione del mondo e della storia in chiave diversa, per cui l’immagine attraverso il filtro dell’artista acquisisce una magia unica, divenendo parte di un più ampio immaginario collettivo. La scoperta della tecnica della blotted line, ossia la linea a macchie d’inchiostro su carta assorbente, fu la rivelazione che cambiò per sempre il concetto di opera originale e di copia.
L’intenzione di Andy Warhol era quella di essere lui stesso a stampare/serigrafare manualmente tutti i soggetti per cui le piccole imperfezioni causate da una maggiore o minore pressione della mano e del filtro serigrafico donavano ad ogni soggetto una sua individuale personalità.
Le celebri tavole della Campbell’s Soup saranno restituite allo spettatore in quanto monumentalizzazioni del quotidiano considerato nella sua serialità, anche se dietro l’impersonalità della copia e della serigrafia si nasconde anche quella concezione laboratoriale della produzione artistica che lo stesso Warhol non rinnegherà mai.
«Il percorso di mostra – precisa Matteo Vanzan – sarà composto non solo dalle opere d’arte ma anche da una stretta selezione di video, documentari e da alcuni film d’epoca. Il nostro obiettivo è quello di raccontare l’uomo prima dell’artista, con tutte le sue nevrosi e le sue insicurezze in un corollario di aforismi che, nell’ironia della sua essenza, tracciano inequivocabilmente la personalità di Andy Warhol come entità capace di generare un microcosmo che riassume in sé il clima degli anni Sessanta. Una sottocultura fatta di arte, cinema e musica che racchiude i dogmi fondanti di una nuova società di cui Warhol ha rappresentato il massimo interprete».
Il Sindaco di Caorle Marco Sarto a sua volta ha sottolineato che la vocazione culturale di Caorle, che lo scorso anno fu insignita del riconoscimento di “Città Veneta della Cultura 2022” si lega non solo al passato ben testimoniato dalle tradizioni, dal Museo Nazionale di Archeologia del Mare e dai monumenti che impreziosiscono il centro storico, ma anche alla contemporaneità, richiamando la Street Art stata protagonista al Caorle Sea Festival e al CaorlEducAzione Festival, quindi l’appuntamento con la mostra “Andy Warhol: The Age of Freedom” che accompagnerà un turismo desideroso anche di eventi culturali. Domenica 18 giugno 2023 aprirà anche la mostra collaterale “Give peace a chance” presso il Museo Nazionale di Archeologia del Mare organizzata dall’Amministrazione Comunale di Caorle e dalla Direzione Regionale Musei Veneto e curata da Matteo Vanzan, con dieci artisti contemporanei in esposizione raccordati sulla storica canzone di John Lennon. Una mostra non sulla guerra ma su ciò che la guerra rischia di farci perdere in un excursus di pittura, scultura, fotografia e installazione.
A completamento degli eventi collaterali nei giorni di sabato 17 giugno (ore 11.00 e ore 15.00), sabato 15 luglio (ore 11.00 e ore 15.00) e sabato 02 settembre (ore 11.00 e ore 15.00) saranno previsti gli incontri con il curatore della mostra di Andy Warhol Matteo Vanzan (incontri confermati al raggiungimento di un gruppo minimo di 20 persone con prenotazione obbligatoria almeno 5 giorni prima delle date indicate all’indirizzo email: mv-arte@libero.it).
La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 18.00 alle 22.00.
