Al Inno alla Danza da Raymonda a Aunis

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Il viaggio dello spettatore nello spettacolo Raymonda e i giovani coreografi procede attraverso i corpi dei danzatori del Balletto del Teatro di San Carlo, che raccontano emozioni declinate in base alla tecnica del classico o del contemporaneo.
La scelta dei brani che compongono lo spettacolo, al Teatro Politeama di Napoli,  un Galà, effettuata da Clotilde Vayer direttrice del Corpo di Ballo sancarliano, è una autentica dimostrazione delle accresciute potenzialità tecniche ed espressive dei danzatori, realizzata spaziando dal balletto classico per eccellenza come Raymonda sino a composizioni contemporanee come Aunis.
Clotilde Vayer nelle note afferma: «Raymonda è un viaggio. Nel terzo atto vi troviamo il Pas Classique hongrois e giustifica una esecuzione autonoma».
Ad interpretare adeguatamente il ruolo di Raymonda il 29 gennaio è stata Luisa Ieluzzi che ha eseguito con delicatezza la variazione; il suo partner nella stessa serata,  Danilo Notaro nel ruolo di Jean de Brienne, non è apparso sempre preciso nella definizione del gesto.
Le altre due interpreti soliste del III atto di Raymonda  sono state Irene de Rosa  in Henriette e Giorgia Pasini in Clémance e il corpo di ballo ha accompagnato con puntualità  gli interpreti principali.

La seconda parte dello spettacolo è stata  dedicata a coreografi contemporanei, di cui due italiani e, come sottolinea la direttrice, ha inteso far conoscere questi validi artisti, troppo spesso non conosciuti quanto meritino.
Il coreografo Simone Valastro, già danzatore dell’Opéra di Parigi, oggi coreografo con residenza presso numerosi teatri internazionali, ha prresentato un brano per cinque danzatori Appointed Rounds. Il ritmo scandito dalla musica, come il battito del cuore, muove i due danzatori e le tre danzatrici in una continua espressione di assoli, duo, trio, insieme, in continua ricerca del gesto che si espande nello spazio e si trasferisce da uno all’altro. Così come il pulsare del cuore è espressione e motore dei vita, il movimento, della vita è espressione.
Emozioni vitali si propagano in tutte le dimensioni dello spazio grazie ai corpi dinamici di Claudia D’Antonio, Francesca Riccardi, Martina Affaticato, Pietro Valente e Giuseppe Aquila, in una coreografia è stata realizzata nel luglio del 2022 per lo spettacolo «Les Italienne de l’Opéra».

In programma un altro brano di un coreografo italiano, Mauro de Candia, presentato per la prima volta a Cipro nel 2009, Aria suspended, è un passo a due dove i corpi dei danzatori Annalina Nuzzo e Giuseppe Ciccarelli  hanno dialogato costantemente con la scelta musicale la cosiddetta “Aria sulla quarta corda” di Johan Sebastian Bach, in realtà «Air» dalla «Suite n.3 in re maggiore BWV 1068», brano in cui il primo violino letteralmente non scende sulla sua quarta corda. diversamente da quanto accade in trasposte  trascrizioni tardo-romantiche di cattivo gusto.
Firmato dall’attuale direttore del balletto dell’Opéra di Parigi José Carlos Martinez Delibes suite è un pas de duex dal sapore retrò ed è stato interpretato da Anna Chiara Amirante e Alessandro Staiano.
L’ultimo brano, contemporaneom è stato  Aunis su musica di Maurice Pacher, che ha impegnato tre danzatori e due fisarmonicisti, anche essi in scena, nella vivificante coreografia di Jaques Garnier fondatore del GRCOP.
Degna chiusura di una piacevole serata con l’interpretazione di Francesco Lorusso, Emanuele Torre e Ferdinando De Riso; un inno alla vita e all’emozione del danzare.

Tonia Barone

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