Giulietta e le altre è un testo intriso di poesia e simbolismo, un gioco teatrale in cui i personaggi femminili raccontano altri finali, un atto unico in cui la scrittrice e drammaturga Wanda Marasco, è attrice, narratrice, è una e molteplice. E’ una vecchia nutrice che impasta il pane per le sue bambine, “il loro cibo eterno insieme a questa luce… Ah, per le mie vecchie poppe! Stanno tornando, avranno fame! È questo che devo credere: le mie bambine non sono morte, tornano in me, sono soltanto un poco più vecchie…”; una passionale e tenera Giulietta che rivendica per il suo amore la categoria dell’assoluto: “Dillo tu, luna, che morii Romeo / che Romeo morì Giulietta / perché decisi io, atto per atto / questo rifugio nella fiaba /”. E’ una Antigone disobbediente che si oppone alle regole ingiuste, destinata al “supplizio di stato”: “Mai ci si riposa dal proprio nome. / Antigone vuol dire brancolare / contro la nascita, contro la stirpe…”, una Medea tradita (il vero tradimento è non essere accettati…) lacerata eppur lucida e vendicativa che parlando dei suoi figli afferma: “No, non piango. / Uccido. Li faccio diventare spettri / nel racconto e poi li porto via con me”; una Nora finalmente cresciuta e indomita: “Certo, me ne sono andata. La bambola ha fatto i primi passi da sola. Ma non gli ho lasciato i figli. Li ho portati via con me. Nella mia libertà” ed infine una straripante Filomena che racconta altri dettagli inediti della storia eduardiana e chiude la performance con la verità sulle sue lacrime: “E chiagnette. E comm’era bello ‘o cchiagnere… No pecché Domenico Soriano m’aveva spusato, ma pecché stevo dinto a na malìa. I’ chiagneve ‘e llacreme ‘e tutt’ ‘e femmene, ‘e tutte quante… Giulie’… Nora… Medea… e chell’ata… comme se chiammava?… Ah, Antigone…lacrime di tutte noi: Venite. Chisto è ‘o finale. ‘E llacreme hann”a cad’ ‘nterra e po’ hann”a ruciulia’ pe’ tutto ‘o munno, comme a ‘na catena…
Personaggi che non sono in cerca di un autore ma voci di donne che parlano di vita, di ribellione, di amore, di vendetta, di dolore, di morte, di libertà, di sogni, di dignità, di lacrime trattenute, di pianti dirompenti, e forse amplificando il discorso, di una atavica resistenza contro il “potere” maschile, familiare, istituzionale… In prima assoluta Giulietta e le altre è andato in scena il 13 giugno 2019 (noi abbiamo assistito alla replica del 14), presso la Sala Assoli, in occasione del Napoli Teatro Festival Italia e Wanda Marasco diretta da Ettore Nigro, è stata molto coinvolgente nel suo narrare, potente nel suo recitare, commovente nel suo riportare alla luce le pulsioni interiori di queste figure gigantesche, evocate a raccontare illusioni ed incanti del proprio destino, un universo femminile sfaccettato e rappresentativo “punto di sutura tra poesia e teatro”. La scena creata da Armando Alovisi è essenziale, predomina sul palco un grande tavolo di legno, che man mano si imbandirà di racconti mescolati alla farina dall’amorevole balia, mentre il ritmo della performance lievita, come il pane, sino al bellissimo finale. Costumi di Annalisa Caramella, musiche di Mario Autore, luci di Arturo Scognamiglio, produzione Unaltroteatro, lo spettacolo è stato applaudito lungamente dal pubblico partecipe.
Da vedere.
Dadadago