Massimo Troisi è ritornato a casa

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«Non so cosa teneva “dint’a capa”, intelligente, generoso, scaltro,per lui non vale il detto che è del Papa, morto un Troisi non se ne fa un altro. Morto Troisi muore la segreta arte di quella dolce tarantella,ciò che Moravia disse del Poeta io lo ridico per un Pulcinella.La gioia di bagnarsi in quel diluvio di “jamm, o’ saccio, ‘naggia, oilloc, azz!”era come parlare col Vesuvio, era come ascoltare del buon Jazz. Non si capisce”, urlavano sicuri, “questo Troisi se ne resti al Sud!” Adesso lo capiscono i canguri, gli Indiani e i miliardari di Hollywood! Con lui ho capito tutta la bellezza di Napoli, la gente, il suo destino,e non m’ha mai parlato della pizza, e non m’ha mai suonato il mandolino. O Massimino io ti tengo in serbo fra ciò che il mondo dona di più caro,ha fatto più miracoli il tuo verbo di quello dell’amato San Gennaro»
Così Roberto Benigni ricorda il grande Massimo Troisi, venuto a mancare il 4 giugno di 23 anni fa, dopo aver riempito il cuore di tutti noi con la sua instancabile dose di napoletanità e la sua comicità geniale, a tratti irresistibile, capace di spingere, con semplicità e spregiudicatezza, al divertimento più puro e più spontaneo.
E a lui è dedicato il premio Massimo Troisi, la rassegna volta alla comicità, alle arti e ai nuovi talenti. Dopo 5 anni di stop la kermesse riparte in grande stile con un cast di caratura nazionale e 3 mesi di eventi che si svolgeranno in vari siti della città di San Giorgio a Cremano: proprio questo senso itinerante della manifestazione, che scavalca i confini storici di Villa Bruno, per approdare anche a Villa Vannucchi, parco IACP o Villa Tufarelli, costituisce una novità fondamentale della nuova rassegna, che vede Paolo Caiazzo il nuovo direttore artistico.
«Siamo al lavoro per restituire alla città un evento che rappresenti un vero tributo al nostro concittadino più illustre» spiega il sindaco.
E’ infatti un evento che è nato e prosegue nel suo intento, nonostante i cinque anni di fermo, per testimoniare e promuovere l’idea che Massimo aveva dell’arte, per offrire la possibilità ai giovani artisti di perfezionare la loro arte e fare in modo che questa diventi un patrimonio culturale pubblico. La diciassettesima edizione della rassegna prende il via domenica 1 ottobre con i “Ditelo Voi”, con ingresso gratis al parco Iacp di San Giorgio a Cremano. Lunedi’ 2 ottobre musica e cabaret con i Lazzari Felici, che ricorderanno la grande amicizia che legava Trosi a Pino Daniele, e i comici Gaetano De Martino e Gianni Marino. Martedi’ 3 ottobre ci sarà l’inaugurazione del murales con Massimo Troisi e Alighiero Noschese nella stazione della circumvesuviana di San Giorgio a Cremano ad opera di un progetto tra la EAV e INWAARD. Appuntamenti a Villa Vannucchi con Eduardo Tartaglia il 6 ottobre, cui è stata anche affidata la direzione del laboratorio teatrale ad indirizzo comico che vede partecipanti i giovani del territorio. Federico Salvatore il 7 ottobre presenterà lo spettacolo “Napocalisse” e Ciro Ceruti l’ 8 ottobre la Cab-Commedia “I Nuovi Poveri”. Dal 13 al 15 ottobre prenderà il via la competizione dedicata alla comicita’ e una finalissima, domenica 15 ottobre, con Gianni Simioli,anche curatore della sezione Canzone Comica, che condurrà la serata di chiusura della manifestazione che prevede l’esibizione di Ficarra e Picone. Tanti gli ospiti: Maria Bolignano, Ciro Giustiniani, Enzo & Sal, Andrea Sannino, Claudia Paganelli e Angelo Pintus. Consueta sarà invece la consegna del premio osservatorio alla comicità con una giuria composta da Enzo De Caro, Anna Pavignano, Gianni Parisi, Peppe Borrelli e Niko Mucci. La novita’ e’ il Premio al miglior WebFilm con giuria presieduta dai The Jackal. Torna anche il bando per la miglior Scrittura Comica che presenta un’importante novità rispetto al passato: la sezione Opere Edite, insieme a quella riservata ai racconti inediti che si pone l’obiettivo di ricercare nuovi talenti nell’ambito della scrittura comica nazionale. Determinante per la realizzazione del premio è stato il sostegno economico della Regione che ha creduto fortemente nel progetto, animato da leit motiv come “sobrietà” e “semplicità”, tratti distintivi del grande Massimo che ha fatto finalmente ritorno a casa.

Katia Cherubini


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